Tumore polmone, rivoluzione per i tempi della diagnosi e per i costi: presto basterà un test del respiro.
Il progetto avanzato dell’Università del Colorado presentato al congresso Asco a Chicago. Si basa su un sensore bio-elettronico composto da nanoparticelle in grado di distinguere, nell’aria soffiata dentro un palloncino, le molecole caratteristiche delle neoplasia. Una rivoluzione per i tempi della diagnosi e per i costi.
CHICAGO – Diagnosticare il cancro del polmone grazie a un “naso elettronico” che annusa nel respiro del soggetto le molecole caratteristiche della neoplasia.
E’ la strategia diagnostica che stanno mettendo a punto i ricercatori dell’università del Colorado e che hanno presentato al 50esimo congresso dell’Asco (American Society of Clinical Oncology), in corso a Chicago.
I risultati ottenuti mostrano che l’analisi dei composti chimici nel respiro può non solo s coprire il tumore, distinguendolo da altre malattie polmonari come la broncopneumopatia cronica ostruttiva, ma anche definire lo stadio della neoplasia.
Tumore ovarico, speranze da terapia combinata
“Si potrebbe completamente rivoluzionare lo screening per il tumore del polmone. La prospettiva è mettere a punto uno strumento non invasivo, semplice rapido ed economico per identificare il cancro in fase precoce”, sottolinea Fred Hirsch, ricercatore e professore di Oncologia medica all’Università del Colorado. Un po’ come si fa per l’alcol test, bisogna soffiare in un palloncino, facendo passare l’aria su un sensore bio-elettronico composto da nanoparticelle ed estremamente sensibile: sono proprio le nanoparticelle a catturare e individuare i composti organici nell’aria espirata. Di recente è stato sviluppato anche un device Usb, che basta inserire in un computer per un test rapido.
“Il metabolismo dei pazienti con tumore al polmone – spiega ancora Hirsch – è diverso da quello delle persone sane: queste differenze possono caratterizzare il respiro, svelando lo stato di salute dei soggetti” analizzati.
L’allarme per i costi dei farmaci oncologici
Le nuove linee guida Usa in materia ribadiscono l’importanza degli screening per il tumore del polmone, mostrando che una diagnosi precoce con la Tac può ridurre la mortalità del 20%. C’è però anche il rischio di un aumento di “falsi positivi”, cioè di scoprire noduli che poi all’intervento si rivelano benigni: “L’obiettivo è evitare questo rischio, utilizzando i biomarcatotori presenti nel respiro per distinguere i noduli maligni da quelli benigni evidenziati durante gli screening”, afferma il ricercatore.
Il test in sviluppo è frutto della collaborazione il Centro per il cancro dell’università del Colorado e i ricercatori della Technion University di Haifa, Israele, istituzione insignita del premio Nobel. Le potenzialità dell’apparecchio vanno oltre la diagnosi del tumore: secondo Hirsch, “si potrebbero misurare i cambiamenti dei livelli di volume di aria respirata nei pazienti per valutare la risposta alle terapie”. L’ateneo Usa ha infatti appena avviato uno studio con questo ulteriore obiettivo.
Fonte: LaRepubblica.it