Tassazione 2017/18: Un altro brutto colpo agli studenti
Da giorni, in Consiglio degli Studenti, si discute la bozza di “Regolamento in materia di contribuzione studentesca”.
In seguito all’approvazione dello “Student Act” e della Finanziaria 2017, da parte del Governo, tutti gli Atenei italiani sono stati chiamati a riformare i propri regolamenti sulla contribuzione studentesca entro il 31 Marzo.
Bisogna riconoscere allo “Student Act” i meriti di aver introdotto una NO TAX AREA per le famiglie che hanno un ISEE inferiore a 13000 euro e una “zona incentivante” per gli studenti che invece hanno un ISEE compreso tra i 13.001 e i 30.000 euro, purchè questi conseguano un numero minimo di CFU e non siano iscritti dal secondo anno fuori corso in poi.
I problemi, però, nascono nel momento in cui il Governo non fornisce le adeguate coperture finanziarie per consentire agli atenei di garantire ai beneficiari questa esenzione dalla tassazione.
Gli oscuri criteri tramite cui il Governo distribuirà i 55 milioni di euro dedicati alle università, fanno si che gli Atenei Italiani siano stati costretti ad aumentare la contribuzione studentesca degli altri studenti per poter istituire questa NO TAX AREA.
Motivo per cui l’Ateneo Palermitano ha riformulato l’intero sistema di tassazione come se i fondi nazionali non dovessero arrivare, cercando quindi di “tappare i buchi“ lasciati dalla NO TAX AREA gravando esclusivamente sulle spalle degli studenti.
Tutto ciò porta ad aumento sproporzionato della contribuzione studentesca a discapito delle fasce medio-basse, ma soprattutto degli studenti che subiscono piccoli rallentamenti e degli studenti fuori-corso.
La bozza di “Regolamento in materia di contribuzione studentesca”, formulata dall’amministrazione, arrivata in Consiglio degli Studenti è la seguente (clicca qui per visionarlo).
Riconosciamo come questo provvedimento non sia stato propriamente voluto dall’Ateneo ma abbiamo comunque deciso di dichiararci CONTRARI in Consiglio degli Studenti e di elaborare una CONTRO-PROPOSTA (clicca qui per leggere la nostra proposta).
Intesa Universitaria ritiene INAMMISSIBILE un’aumento della tassazione studentesca.
Ma diamo un’occhiata, per grandi linee, a cosa cambia con la proposta dell’Ateneo:
1. Per l’anno accademico 2017/18 la contribuzione a carico degli studenti è costituita da:
- Imposta di bollo;
- Tassa regionale per il diritto allo studio versata secondo l’importo stabilito dalla Regione;
- Contributo onnicomprensivo annuale.
2. Il contributo onnicomprensivo annuale oltre che dal reddito, dipenderà dall’area di appartenenza che oltre all’area “scientifica” e “umanistica” vede aggiungere l’area “medica”, “professioni sanitarie” e “formazione primaria”.
3. Nella “zona incentivante”, per gli studenti che hanno un ISEE compreso tra i 13.001 e i 30.000 euro, l’Ateneo ha deciso di fissare il contributo onnicomprensivo annuale optando per l’aliquota massima prevista dalle norme nazionali che ammonta al 7% della differenza tra il proprio ISEE e il valore di 13.000.
4. Con la nuova tassazione uno studente fuori corso che non rientra nella NO TAX AREA o nella “zona incentivante” deve pagare un contributo che in alcuni casi eccede il 50% in più rispetto agli studenti in corso.
5. Le more continuano ad aumentare in modo vertiginoso tant’è che l’Amministrazione ha deciso di apportare un aumento di quasi il 600% sulle more, passando da 26 a 150 euro per i primi 60 giorni di ritardo.
Per tutte queste motivazioni abbiamo elaborato in Consiglio degli Studenti una CONTRO-PROPOSTA che venga incontro agli studenti e alle famiglie (potete ritrovarla qui).
Tra le tante proposte abbiamo chiesto di:
- disporre un’aliquota sulla quota di ISEE eccedente i 13.000 euro pari al 5% piuttosto che il 7% massimo previsto dalle normative per gli studenti rientranti nella “zona incentivante”;
- provvedere ad una rimodulazione delle fasce di reddito ISEE che vedono aumentare vertiginosamente le tasse da versare;
- eliminare le aree “medica”, “professioni sanitarie”, “formazione primaria” e mantenendo solo le aree “umanistica” e “scientifica”, per evitare che alcuni Corsi di Laurea si trasformino in “corsi d’èlite”;
- fissare le indennità di mora pari a “€ 26,00 dal 1° al 60° giorno di ritardo; € 50,00 dal 61° al 90° giorno di ritardo; € 100,00 dal 91° giorno in poi e, di norma, fino al 30 aprile fatte salve diverse disposizioni da parte dell’Ateneo”.
Dopo aver manifestato la nostra contrarietà “costruttiva” e aver risposto con una contro-proposta, abbiamo chiesto al Rettore di prorogare di 30 giorni il termine di approvazione del “Regolamento in merito alla contribuzione studentesca”, al fine di avere il tempo necessario per inviare al MIUR una richiesta formale di pubblicazione della quota di FFO spettante ai singoli Atenei e, quindi, di avere a disposizione quanti più dati e pareri possibili per elaborare un Regolamento più equo e rispettoso degli studenti!
INTESA UNIVERSITARIA
Associazione studentesca di Ateneo