Premio “Theophrastos” della Fondazione Internazionale pro Herbario Mediterraneo al Dott. Alessandro Attanzio
Nei giorni scorsi, il Dott. Alessandro Attanzio, biologo e dottore di ricerca in Scienze Farmaceutiche formatosi presso l’Università di Palermo – ricercatore presso il Laboratorio di Biochimica e Nutraceutica del Dipartimento STEBICEF sotto la guida delle Prof.sse Luisa Tesoriere e Maria Antonietta Livrea – ha ricevuto il Premio Theophrastos istituito dalla Fondazione Internazionale pro Herbario Mediterraneo presieduta da Amedeo di Savoia-Aosta.
Il prestigioso riconoscimento per l’anno 2017, proposto dal Comitato Scientifico della suddetta Fondazione, è stato deliberato lo scorso 26 ottobre nel corso di una riunione straordinaria del suo Consiglio di Amministrazione, per gli studi biochimico-molecolari di carattere nutraceutico su prodotti organici estratti da piante mediterranee e, in particolare, per i risultati ottenuti nella messa a punto di metodologie di purificazione della manna impura prodotta dalla incisione del tronco e dei rami di specie e varietà coltivate del genere Fraxinus (Oleaceae).
“Il lavoro del Dott. Attanzio in questo settore – spiega il Vicepresidente della Fondazione Prof. Werner Greuter, già direttore del Museo e Orto Botanico di Berlino – s’inquadra in quelle attività di promozione e valorizzazione delle piante mediterranee note sin dall’antichità per le proprietà farmacologiche possedute dai propri elaborati fotosintetici“.
“I risultati ottenuti dal giovane studioso del nostro Ateneo aprono ulteriori prospettive sia di recupero e rilancio dell’attività agricola legata alla coltivazione dei frassini – pratica agricola sopravvissuta nei territori di Castelbuono e Pollina in provincia di Palermo – sia per dare validità scientifica alle proprietà salutistiche del prodotto manna” aggiunge il Prof. Francesco M. Raimondo, componente del Comitato Scientifico della Fondazione e relatore del premio.
“Questi risultati avvalorano la tenacia con cui localmente la frassinicoltura è stata mantenuta nonostante le grandi difficoltà che ne hanno determinato la scomparsa nel resto della Sicilia”, continua il Prof. Pietro Mazzola, componente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione.
“Il metodo brevettato costituisce una tecnologia innovativa di purificazione della manna grezza e avrà positive ricadute economiche per il settore nutraceutico e alimentare della nostra Regione” rileva un altro componente del Consiglio di Amministrazione, il Prof. Rosario Schicchi, attuale direttore del Museo “Orto Botanico e Erbario Mediterraneo” dell’Ateneo palermitano e del Museo naturalistico Francesco Minà Palumbo di Castelbuono.
Fonte: Ateneo News