giovedì, Novembre 21, 2024
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Fisica o Ingegneria?

Un punto di incontro nello scontro

In questo nuovo articolo della nostra rubrica pillole di scienza vogliamo porre l’attenzione su di un dibattito che ormai da secoli mette in contrasto due branche del sapere differenti: Fisica e Ingegneria.
Innanzitutto è bene mostrare i diversi ruoli svolti da essi, in quanto, seppur le conoscenze siano uguali, quest’ultime contribuiscono a preparazioni in ambito lavorativo ben differenti.

Un fisico si occupa della ricerca per l’avanzamento della Scienza e della conoscenza Umana,
dell’insegnamento di Fisica presso università o scuole, dell’osservazione del comportamento e delle proprietà della materia e dello sviluppo di attrezzature tecnologiche e scientifiche per la ricerca.

Un ingegnere, invece, è un professionista che si occupa di discipline scientifiche per applicarle a procedimenti tecnici con lo scopo di progettare, realizzare e gestire dispositivi, macchine e strutture, che esse siano meccaniche, informatiche, civili o industriali, in base all’ambito in cui lavora.

Quindi, mentre un fisico basa i suoi studi su di un aspetto più teorico, un ingegnere concentra la sua attenzione sull’applicazione della teoria, mettendo in primo piano la pratica rispetto a quest’ultima.

Eppure, le due realtà non sono così distanti come si è soliti pensare. Infatti, un fisico, senza il contributo nel suo lavoro di un ingegnere, non potrebbe creare il suo progetto. Allo stesso tempo un ingegnere, durante la
realizzazione dei suoi progetti, fa uso di tutte quelle scoperte fisiche della materia nate da uno studio accurato e da esperimenti svolti da un fisico.

Per mostrare come un fisico possa anche essere ingegnere basta prendere come esempio Claude-Louis Navier, ingegnere e scienziato francese. Infatti, considerato uno dei padri della moderna Scienza delle Costruzioni, utilizzò i risultati ottenuti da Bernoulli, Eulero e Venant per la nascita di questa scienza e diede dei fondamentali contributi nel campo della meccanica dei fluidi che portarono successivamente alla
formulazione delle Equazioni di Navier-Stokes, leggi che ancora oggi vengono utilizzate dai fisici per lo
studio dei fluidi.

In conclusione, questi due professionisti lavorano per uno scopo unico in maniera differente e con tecniche differenti, rappresentando di fatto nella stessa misura un elemento essenziale per la scoperta di nuove teorie scientifiche. Quindi, seppur fisici e ingegneri continueranno a far prevalere il loro pensiero l’uno sull’altro, dovranno contare sull’aiuto reciproco per poter ottenere dei risultati utili ed efficaci.

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