giovedì, Novembre 14, 2024
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Donne e immigrazione: due facce della stessa moneta

Nel corso degli anni si è creato uno stereotipo dell’immigrato di tipo maschile, ma negli ultimi anni diverse statistiche dimostrano l’aumento della componente femminile migrante che comincia a rappresentare un importante fattore di mutamento.  In Italia aumenta l’immigrazione in rosa che raggiunge cifre prima impensabili, le donne straniere del nostro Paese, rappresentano il 51,8% della popolazione d’immigrati residenti in Italia. Il fenomeno dell’immigrazione al femminile è molto eterogeneo sia per la varietà di provenienze che per i percorsi che ne segnano lo sviluppo. In questi ultimi anni l’immigrazione femminile  non vede come protagoniste le sole donne che per congiungere la famiglia seguono il marito ma anche donne spinte da un progetto migratorio autonomo che da loro la possibilità di affermarsi qui.  La femminilizzazione dei flussi rappresenta una trasformazione dei significati e delle dinamiche  che caratterizzano il progetto migratorio, nella maggior parte delle situazioni l’uomo che si separava dalla famiglia  per cercare futuro all’estero,spinto principalmente da motivazioni economiche.  Una volta stabilizzato, dava avvio alle pratiche di ricongiungimento familiare per moglie e figli, così la figura femminile, in un certo senso sancisce la fine di un periodo di distacco e la ri-costruzione del nucleo familiare  che si era infranto a causa  del progetto migratorio. La donna che migra in un altro Paese si assume il rischio di essere soggetto di una doppia discriminazione , in quanto migrante e in quanto donna. E’ interessante notare  che le comunità di immigranti con il minor tasso di presenza femminile, sono state quelle di origine musulmana.  Un percorso del tutto diverso riguarda le ragazze provenienti sia da alcuni paesi dell’Africa centrale, sia dell”Europa dell’est,sfruttate da organizzazioni criminali che le costringono alla prostituzione. Tutto questo è causato dal miraggio della sistemazione lavorativa, con guadagni in breve tempo per risollevare le condizioni della famiglia del Pese d’origine. Donne giovanissime vengono così avviate alla prostituzione con l’inganno e la violenza.  La “differenza” dovrebbe essere concepita non come un limite alla comunicazione, ma come un valore e soprattutto come un diritto.  Ciò che mi rende come sono e non diverso è la mia esistenza fra due paesi, fra due o tre lingue, fra parecchie tradizioni culturali. È proprio questo che definisce la mia identità. Sarei più autentico se mi privassi di una parte di me stesso?” Amin Maalouf

 

A cura di Mariaisa Mantione

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