Brevettato un farmaco che riduce del 50% l’attività del tumore al seno, colon e della pelle
Gli scienziati dell’Università di Granada (UGR) hanno brevettato un farmaco efficace per il trattamento delle cellule staminali tumorali (CSCs) nei tumori della mammella, del colon e della pelle. I ricercatori hanno dimostrato gli effetti antitumorali del farmaco sui topi immunodeficienti.
Il nuovo farmaco ha permesso ai ricercatori di ridurre l’attività del tumore del 50 per cento, dopo 41 giorni di trattamento, somministrato due volte a settimana, ai topi con tumori indotti. I ricercatori sono anche riusciti a descrivere con successo i meccanismi con cui il farmaco agisce sulle cellule staminali tumorali (CSCs).
Questa scoperta scientifica è stata realizzata dal gruppo UGR di “Ricerca e sviluppo di farmaci”, diretto dal Professor Joaquín Campos Rosa e dal gruppo di “Terapie avanzate: differenziazione, rigenerazione e il cancro”, diretto dal Professor Juan Antonio Marchal Corrales. La società con sede a Córdoba, Canvax Biotech, ha inoltre partecipato allo sviluppo del brevetto.
Un farmaco non tossico
Uno dei principali vantaggi del farmaco è che non è tossico. Nonostante sia somministrato a topi in concentrazioni elevate (150 milligrammi per chilo), effetti avversi non sono stati osservati nelle cellule sane.
Inoltre, dal punto di vista farmaceutico il farmaco anti-tumorale può essere prodotto con successo in grandi quantità. I ricercatori sono stati in grado di ottenere la quantità necessaria di sintesi, in soli cinque giorni.
Nelle fasi iniziali della loro ricerca, gli scienziati erano già riusciti a creare un efficace farmaco chiamato Bozepinib, per il trattamento delle cellule staminali del cancro, ma il processo coinvolto nella sua sintesi chimica era lungo e richiedeva una grande quantità di tempo per produrre quantità molto piccole del farmaco.
Dopo aver completato modifiche strutturali del farmaco Bozepinib (apportando modifiche alla sua architettura molecolare), i ricercatori hanno creato un composto che mantiene l’attività biologica del suo predecessore come farmaco antitumorale efficace, ma che può anche essere sintetizzato e prodotto su una grande scala – una condizione fondamentale per lo sviluppo commerciale del farmaco.
22 anni di ricerca
I due gruppi UGR hanno lavorato su questa linea di ricerca dal 1993. Al fine di testare il nuovo farmaco sui topi e valutare la sua efficacia sui tumori umani, prima di tutto i ricercatori hanno dovuto iniettare cellule tumorali umane in topi immunodeficienti.
Dopo il trattamento, hanno scoperto che alcuni dei composti hanno efficacemente inibito la crescita delle cellule tumorali e la capacità di migrazione di queste cellule verso i tessuti sani, diminuendo notevolmente la probabilità di metastasi.
Il farmaco si rivolge direttamente alle cellule staminali tumorali (CSCs), senza intaccare le cellule sane, un enorme vantaggio rispetto ad altri trattamenti contro il cancro come la chemioterapia. Sebbene CSCs si trovano solo in piccole quantità nei tumori, da un punto di vista clinico, la possibilità di indirizzare direttamente ad esse i trattamenti è di fondamentale importanza, dato che sono responsabili originariamente dello sviluppo del tumore, recidive e resistenza ai trattamenti antitumorali.
Il prossimo passo: polmoni e pancreas
Dopo aver dimostrato l’efficacia pre-clinica del nuovo farmaco nel trattamento delle cellule staminali tumorali nei tumori della mammella, del colon e della pelle, gli scienziati procederanno a studiare l’effetto del farmaco sui tumori del polmone e pancreas, due dei tipi più aggressivi di tumore.
Fonte: medimagazine.it