Vaxinia: un virus può combattere il cancro?
Siamo abituati a pensare ai virus come a parassiti che causano malattie e infezioni, eppure potrebbero essere l’arma più efficace per sconfiggere il cancro. A suggerirlo, sono i ricercatori del Centro di ricerca e cura del cancro City of Hope di Los Angeles e della Società biotecnologica australiana Imugene Limited che hanno co-sviluppato un virus oncolitico CF33-hNIS, chiamato anche Vaxinia.
Cos’è Vaxinia?
Vaxinia è un virus modificato a DNA stabile che deriva dal Vaccinia virus, l’agente patogeno della famiglia Poxviridae utilizzato per creare il vaccino contro il vaiolo umano. Vaxinia contiene anche un gene (hNIS) che codifica per la proteina simporto sodio-iodio, grazie alla quale è possibile seguire il virus e verificarne la replicazione virale, ma anche incrementare la morte delle cellule tumorali veicolando iodio radioattivo.
Vaxinia ha dato risultati molto promettenti nei test preclinici e su modelli animali, contribuendo a ridurre o eliminare sia i tumori principali sia le metastasi del Colon, del polmone, della mammella, delle ovaie e del pancreas. L’azienda ha ricevuto l’approvazione dalla FDA per partire con la sperimentazione sull’essere umano e il 17 maggio è stato dato l’annuncio della partenza effettiva dello studio, con il trattamento del primo paziente.
Vaxinia: come verrà effettuato il trial?
Il trial di fase 1 verrà effettuato in pazienti con tumori solidi metastatici o in stadio avanzato, che siano già stati sottoposti in precedenza a due linee di trattamenti antitumorali standard. Il virus viene iniettato direttamente nei tumori oppure somministrato per via endovenosa, da solo o in combinazione con l’immunoterapico pembrolizumab. Lo studio prevede di coinvolgere in totale 100 pazienti e durerà 24 mesi.
Questo primo step, dunque, dovrà produrre un’approfondita valutazione degli eventuali effetti collaterali e della loro entità a dosi crescenti del trattamento.
Le premesse sono ottime, dicono dall’azienda e dalla City of Hope, e, se i risultati clinici arriveranno, CF33-hNIS potrebbe essere la seconda terapia a base di virus oncolitici negli Stati Uniti.
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