martedì, Luglio 16, 2024
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PNRR 2022: Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

PNRR – Riparte la rubrica #PillolediEconomia a cura dell’Associazione Intesa Economia con lo scopo di informare gli studenti circa le tematiche di attualità relative al mondo economico e non solo: si parlerà oggi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Piano di intervento europeo è stato chiamato «Next Generation EU» (NGEU), spesso definito dai media «Recovery Fund» (Fondo per la ripresa).
Le risorse del NGEU finanzieranno i Piani di intervento di ciascun Paese membro.

Il PNRR italiano, presentato alla Commissione il 30 aprile 2021, è stato approvato lo scorso 22 giugno. Dopo l’adozione da parte del Consiglio europeo, spetta all’Italia un anticipo del 13% delle risorse destinate al nostro Paese.


Per l’Italia – prima beneficiaria in valore assoluto del Recovery Fund – le risorse disponibili previste dal NGEU nel suo Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza (RRF) sono pari a 191,5 miliardi: le sovvenzioni da non restituire ammontano a 68,90 miliardi , i prestiti da restituire a 122,6 miliardi. La dotazione complessiva del PNRR è di 235,14 miliardi, perché ai 191,50 si aggiungono 30,64 miliardi di risorse nazionali e 13 miliardi del Programma ReactEU, il Pacchetto di assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d’Europa.

PNRR: Tre priorità trasversali

•parità di genere
•protezione e valorizzazione dei giovani
•superamento dei divari territoriali (tra nord e sud).

PNRR: Ecco a chi è rivolto

•Per le imprese che a diverso titolo parteciperanno ai progetti finanziati dal Piano, saranno inserite previsioni dirette a condizionare l’esecuzione dei progetti all’assunzione di giovani e donne, anche attraverso contratti di formazione o specializzazione. Nei bandi di gara criteri orientati verso gli obiettivi di parità saranno indicati come requisiti necessari e premiali dell’offerta.

• Per l’Italia, il Piano rappresenta l’occasione per realizzare una piena transizione ecologica e digitale, ma anche per recuperare i divari occupazionali che penalizzano giovani, donne e Sud.

PNRR: Ecco come si articola

Il Piano di Ripresa e Resilienza si articola in 6 MISSIONI, che corrispondono alle sei grandi aree di intervento previste dal Next Generation:

  • Prima missione: “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura”.
    Sostiene la transizione digitale del Paese e la modernizzazione della Pubblica amministrazione, delle infrastrutture di comunicazione e del sistema produttivo.
    L’obiettivo è garantire la copertura di tutto il territorio con la banda ultra larga, migliorare la competitività delle filiere industriali, agevolare l’internazionalizzazione delle imprese. Inoltre, si investe sul rilancio di due settori chiave per l’Italia: il turismo e la cultura.
    La Missione 1, con una dotazione di 40,73 miliardi, si articola in tre Componenti:
    • Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella Pubblica amministrazione
    •Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo
    •Turismo e Cultura.
  • Seconda missione: “Rivoluzione verde e transizione ecologica”. Ha la finalità di realizzare la transizione verde ed ecologica dell’economia italiana, coerentemente con il Green Deal europeo.
    Prevede interventi per l’agricoltura sostenibile e l’economia circolare, programmi di investimento e ricerca per le fonti di energia rinnovabili, lo sviluppo della filiera dell’idrogeno e la mobilità sostenibile. Inoltre, prevede azioni volte al risparmio dei consumi di energia tramite l’efficientamento del patrimonio immobiliare pubblico e privato, nonché iniziative per il contrasto al dissesto idrogeologico, la riforestazione, l’utilizzo efficiente dell’acqua e il miglioramento della qualità delle acque interne e marine.
    La Missione 2, con una dotazione di 59,33 miliardi, si articola in quattro Componenti:
    •Economia circolare e agricoltura sostenibile
    •Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile
    •Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici
    •Tutela del territorio e della risorsa idrica.
  • Terza missione: “Infrastrutture per una mobilità sostenibile”. Ha l’obiettivo di rafforzare ed estendere l’alta velocità ferroviaria nazionale e di potenziare la rete ferroviaria regionale, con una particolare attenzione al Mezzogiorno.
    Promuove la messa in sicurezza e il monitoraggio digitale di viadotti e ponti stradali nelle aree del territorio che presentano maggiori rischi e prevede investimenti per un sistema portuale competitivo e sostenibile dal punto di vista ambientale per sviluppare i traffici collegati alle grandi linee di comunicazione europee, nonché per valorizzare il ruolo dei porti del Mezzogiorno.
    La Missione tre , con una dotazione di 25,13 miliardi, si articola in 2 Componenti:
    •Investimenti sulla rete ferroviaria •Intermodalità e logistica integrata
  • Missione quattro: “Istruzione e ricerca”. Pone al centro i giovani, affrontando uno dei temi strutturali più importanti per rilanciare la crescita potenziale, la produttività, l’inclusione sociale e la capacità di adattamento alle sfide tecnologiche e ambientali del futuro.
    Con questa Missione si punta a garantire le competenze e le capacità necessarie con interventi sui percorsi scolastici e universitari. Viene sostenuto il diritto allo studio e accresciuta la capacità delle famiglie di investire nell’acquisizione di competenze avanzate. Si prevede anche un rafforzamento dei sistemi di ricerca di base e applicata e nuovi strumenti per il trasferimento tecnologico.
    La Missione quattro , con una dotazione di 30,88 miliardi, si articola in due Componenti:
    •Potenziamento dell’offerta di servizi di istruzione: dagli asili alle Università
    •Dalla ricerca all’impresa
  • Missione cinque: “Inclusione e coesione”. Si focalizza sulla dimensione sociale e spazia dalle politiche attive del lavoro, con focus sul potenziamento dei Centri per l’impiego e del Servizio civile universale, all’aggiornamento delle competenze, fino al sostegno all’imprenditoria femminile. Sono previste misure per rafforzare le infrastrutture sociali per le famiglie, le comunità e il terzo settore, inclusi gli interventi per la disabilità e per l’housing sociale.
    Sono inoltre previsti interventi speciali per la coesione territoriale, che comprendono gli investimenti per la Strategia nazionale per le aree interne e quelli per le Zone economiche speciali (ZES) e sui beni sequestrati e confiscati alla criminalità.
    La Missione cinque con una dotazione di 19,81 miliardi, si articola in tre Componenti:
    •Politiche per il lavoro
    •Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore
    •Interventi speciali per la coesione territoriale
  • Missione sei: “Salute”. Parte dall’assunto che la pandemia da Covid- 19 ha confermato il valore universale della salute, la sua natura di bene pubblico fondamentale e la rilevanza macroeconomica dei servizi sanitari nazionali.
    Si focalizza sugli obiettivi di rafforzare la rete territoriale e ammodernare le dotazioni tecnologiche del Servizio sanitario nazionale con il rafforzamento del Fascicolo sanitario elettronico e lo sviluppo della telemedicina. Inoltre, si sostengono le competenze tecniche, digitali e manageriali del personale del sistema sanitario, oltre a promuovere la ricerca scientifica in ambito biomedico e sanitario.
    La Missione, con una dotazione di 15,63 miliardi, si articola in due Componenti:
    •Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale
    •Innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio sanitario nazionale

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